SEYF affronta quotidianamente i temi dell'intercultura e del dialogo interreligioso in un momento storico in cui il Mediterraneo dovrebbe tornare ad essere protagonista del dibattito della politica internazionale.
In una delicatissima congiuntura storica, attraversata dall'aumento delle migrazioni, SEYF punta sul dialogo interculturale quale strumento di cambiamento delle società dal basso.
We are coming rougher è il titolo di uno scambio internazionale di giovani realizzato da SEYF nell'ambito del programma Europeo Erasmus Plus e confinanziato dall'Agenzia Nazionale per i Giovani.
Il progetto progetto ha coinvolto 40 giovani ragazzi tra i 18 e 25 anni provenienti da organizzazioni giovanili provenienti da Grecia, Italia, Spagna, Malta, Marocco, Tunisia, Algeria e Giordania.
Il progetto è nato dalla necessità di stimolare un maggiore dialogo, alla luce dell’incremento dellepolitiche di accoglienza sulle coste salentine e nel Sud del Mediterraneo. In parallelo all’aumento dei fenomeni migratori, si stanno affacciando movimenti populisti che inneggiano a campagne mediatiche contro la cultura musulmana, creando disinformazione, falsi miti, stereotipi e discriminazioni, SEYF e le organizzazioni partner hanno deciso di incentivare un progetto che valorizzi e promuova la cultura della la tolleranza e il rispetto delle differenze, la sperimentazione di diversi eventi pubblici e campagne mediatiche.
Il progetto si è concentrato su modi innovativi e alternativi di coinvolgere i giovani affinché percepiscano la necessità di costruire una nuova, unica società Euro-Mediterranea, che valorizzasse proprio il Mediterraneo come centro propulsore di inziative e cambiamento.
L'iniziativa è partita dall'idea che la politica debba farsi e costruirsi dal basso e debba avvenire nei luoghi del cambiamento. In un momento critico dell'Europa travolta dalle migrazioni, noi abbiamo scelto di parlare di Dialogo Interculturale e Dialogo interreligioso nei luoghi dove si pratica maggiormente l'accoglienza, ogni giorno.
Gli obiettivi principali sono stati:
• aumentare il valore delle differenze e delle culture attraverso un effetto di team building e attraverso la la costruzione del dialogo interculturale;
• educare i giovani all'apprendimento interculturale e ad un atteggiamento più positivo l'Europa e il Mediterraneo;
• promuovere l'ieducazione non formale e l’approccio partecipativo come un strumento efficace per migliorare noi stessi e la società;
• cercare forme alternative / innovative per la diffusione di valori comuni di integrazione e partecipazione attiva;
• stimolare la creatività e il talento dei giovani coinvolti, con l'obiettivo del loro uso concreto nella loro vita quotidiana;
• fornire per il territorio una opportunità di confronto con altri paesi europei e partner;
Le metodologie utilizzate per "We Are Coming Rougher" hanno soddisfatto in pieno i requisiti della dell'apprendimento non formale: i giovani partecipanti hanno potuto conoscere le realtà locali coinvolte in strategie creative per lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro per i giovani; i giovani stessi sono stati protagonisti dei processi che li hanno fatto conoscere, testare e comprendere interessi ed idee riguardo i processi di partecipazione.
Grazie alla realizzazione di attività ludiche e pubbliche per il trasferimento dei valori dell’intercultura, i partecipanti sono stati coinvolti in un processo di trasferimento di conoscenza tra pari e i giovani sono potuti divenire protagonisti e messaggeri d'Europa anche in zone periferiche dell’Unione, ma centrali nel Mediterraneo, dove l'accoglienza è pratica naturale e quotidiana.
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WAR - La narrazione di uno scambio di giovani
We Are coming Rougher has been a youth mobility project that tool place in Castro (Lecce, Italy) from 3rd to 12th June 2016.
The project involved 40 young people (aged 18-25 years old), members of youth organizations from Greece, Italy, Spain, Malta, Morocco, Tunisia, Algeria and Jordan.
The project idea came from the current bad situation being lived by the Italian participants in the local context. In the province of Lecce, a political movement is making a populism campaign against the Muslim culture and has been blocking the opening of an Islamic University in Lecce, scaring local people with false information about the Islamic culture.
Sharing problem with the other partners, SEYF and the other promoter organizations decided to promote a project aimed to promote the culture of tolerance and the respect of differences, experimenting with different public events and media campaigns to combat the disinformation campaign adopted by this populist movement. The success of this action and all the tools that came out from the project will be shared at euro Mediterranean level as an example of active citizenship against xenophobia. Through the sharing, monitoring, analysing, evaluating experiences, knowledge and best practices, the project dealt with the new trend of the intercultural approach. Thus, the project focused on new ways of young people best involvement in youth projects, educating them to a stronger sense of active citizenship.
The main objectives were:
- To enhance the value of differences and cultures through team building effect and through the construction of intercultural dialogue;
- To educate young people to intercultural learning and to a more positive attitude towards other people and cultures.
- To promote Non-Formal education and Participatory Approach as a powerful method for improving ourselves and the society;
- To seek alternative / innovative forms for the spread of common values of integration and active participation;
- To stimulate creativity and talents of young people involved,(making participants able to use them concretely) with the objective of their concrete use -in their respective daily life;
- To provide for the territory an opportunity of comparison with other European and partner countries;
To turn a disused area in a place where young people gather, this will be beneficial for the improvement of their knowledge.
The methodologies used for “We are coming Rougher” met the requirements of the non-formal learning: the young participants knew the local realities involved in creative strategies for the development of new work opportunities for young people; they have been the main actors in order to know, test and make aware interests and ideas about the participation process.
Workshops and visits to local activities, icebreaking, team building and problem solving activities with related debriefing, daily evaluation moments have been the centre of the exchange that resulted as a constructive expertise sharing.
Finally, thanks to the realization of group game for the transfer of intercultural value, the participants will be involved in a transfer process of knowledge by the peer communication. The youngsters became protagonists and messengers of Europe in a small reality, far from the main circuits, where people have different conceptions of their role in the society.
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WAR - The story telling of a youth exchange