The project R.A.Y. (Refugees Allying with Youth)has been and Erasmus+ youth exchange that took place in Lecce (Italy) and implemented by SEYF.
The activities have been implemented from 21th October to 30th October 2018. The project involved 40 young people, members of youth organization from Bulgaria, Italy, Spain, Malta and Poland.
Main Themes of the project:
- Integration of refugees;
- Art;
- Inclusion.
The project idea has arisen from several episodes of intolerance, racism and segregation that we experienced within Refugees and Asylum Seekers Centers, as SEYF is currently managing several centers for hosting young refugees in the Province of Lecce.
The main aim of the project was to create artistic bridges among young participants and young migrants and asylum seekers.
The project promoted intercultural dialogue and the artistic and poetical expression, in order to share messages of integration through an innovative, participative and empathetic approach.
It happened by collecting stories from the migrants and refugees hosted in the Refugees Center and by sharing them artistic expressions. Thus, the local community and the refugees had the chance to become an open and living urban Tale dedicated to integration.
The methodologies used for RAY met the requirements of the non-formal learning: the young participants knew the local realities involved in creative strategies for the development of new work opportunities for young people; they have been the main actors in order to know, test and make aware interests and ideas about the participation process. Workshops and visits to local activities,
icebreaking, team building and problem solving activities with related de-briefing, daily evaluation moments have been the centre of the exchange that resulted result as a constructive know-how sharing.
Finally, thanks to the realization of artistic outputs, the participants have been involved in a transfer process of knowledge by the peer communication. The youngsters became protagonists and messengers of Europe in a small reality, far from the main circuits, where people have different conceptions of their role in the society.
RAY - Refugees Allying with Youth è un progetto di mobilità dei giovani che si è tenuto a Lecce (Italia), realizzato da SEYF nell'ambito del programma Erasmus Plus.
Le attività sono state relizzate dal 21 al 30 ottobre 2018. Il progetto ha coinvolto 40 giovani (di età compresa tra 18-25 anni), membri di organizzazioni giovanili provenienti dal Mediterraneo Europeo: Polonia, Italia, Spagna, Malta e Bulgaria.
* ORIGINI:
Il progetto è nato in seguito a eventi di intolleranza, razzismo e segregazione sperimentati nei centri di Accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo (CAS) del Sud Salento, in relazione al monitoraggio di SEYF quale ente iscritto al registro UNAR e alla propria esperienza quale ente gestore di centri di accoglienza.
E' sempre più frequente, a causa della crisi economica, dell'escalation dei populismi e dell'emergenza migrazioni nel Mediterraneo, che le politiche di integrazione non abbiamo l'impatto desiderato nelle piccole comunità e che si degeneri spesso in episodi di forte discriminazione dei giovani migranti accolti nei CAS locali (Centri di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo e protezione internazionale).
Condividendo il problema con gli altri partner, SEYF e le altre organizzazioni promotrici hanno deciso di farsi promotrici di un progetto che mettesse a sistema le buone pratiche di integrazione attraverso l'utilizzo del dialogo interculturale e dell'espressione artistico-poetica, al fine di veicolare messaggi di integrazione secondo un approccio innovativo, partecipativo ed empatico: ciò è avvenuto raccogliendo storie dei migranti locali e trasformandole in espressione poetica da far veicolare su supporti sui quali i giovani partecipanti si sono espressi artisticamente, trasformando così gli spazi comuni in una narrazione a 'cielo aperto' dedicata all'integrazione.
Il successo di questa azione e tutti gli strumenti che sono venuti fuori dal progetto sono state condivise a livello euromediterraneo, e sono stati utilizzati da tutti i parnter come esempio di buona pratica repilcabile, esportabile e scalabile in altre comunità locali.
* OBIETTIVI:
Attraverso la condivisione, il monitoraggio, l'analisi, le valutazioni, il racconto di esperienze, conoscenze e buone pratiche, il progetto ha stimolato i giovani verso la tendenza di un approccio pienamente partecipativo.
Gli obiettivi principali sono stati:
- promuovere una maggiore conoscenza delle pratiche di accoglienza di cittadini richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale in attuazione sui territori, affinché venissero intese come buone pratiche di integrazione e sviluppo alternative della comunità locale e internazionale;
- costruire momenti conoscenza interattiva dei cittadini stranieri i ospitati nelle strutture di accoglienza del territorio salentino secondo un approccio empatico non formale e con l’uso del dialogo interculturale, attraverso la realizzazione di prodotti artistici sui temi del progetto (integrazione e inclusione);
- sostenere un movimento d’opinione locale e internazionale, per mezzo di pratiche esportabili, scalabili e facilmente replicabili nelle altre comunità.
Il progetto è stato è in linea con le priorità Erasmus Plus e con gli obiettivi generali del quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018), facendo proprie le recenti direttive della “Dichiarazione di Parigi” (2015) e le ultime priorità Italiane in materia di integrazione (Buona Scuola).
* METODOLOGIE:
Le metodologie utilizzate per RAY sono state in linea coi requisiti dell'apprendimento non formale richiesti dal programma Erasmus+: i giovani partecipanti hanno potuto conoscere e sperimentare nuove metodologie per il coinvolgimento e l'animazione delle comunità locali, e scopriranno motivi e storie legate alle Comunità migranti ospiti: i partecipanti sono stati gli attori principali dello scambio e hanno potuto conoscere , testare e prendere consapevolezza delle dinamiche inclusive dei processi partecipativi.
Laboratori e visite alle organizzazioni locali, icebreaking, team building, attività di problem solving con relativi de-briefing e momenti di valutazione giornaliera hanno rappresentato il centro dello scambio che, finalmente, si è tradotto in una costruttiva condivisione di know-how sul topic del progetto. Infine, grazie alla produzione di materiale artistico, i ragazzi sono stati coinvolti in un processo di trasferimento dei valori di integrazione e dialogo interculturale attraverso la metodologia peer.
I giovani sono stati protagonisti e sono divenuti messaggeri di un comune senso di Cittadinanza Europea attiva e solidalein una piccola realtà, lontano dai circuiti principali, dove le persone hanno diverse concezioni del loro ruolo nella società.
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