Beh, che dire, non aspettavo altro! Ho telefonato. Da lì a pochi mesi sarei stata protagonista di un’esperienza che molti definiscono unica nella vita.
Arrivato il 30 di settembre tutto era pronto per la partenza. Non ho pensato ad informarmi su come sarebbe stato vivere lì, ho deciso che per una volta, l’avrei semplicemente scoperto. Quindi mi sono messa nell’aereo, a Bari Palese, e mi sono addormentata.
Una volta atterrata, ho incontrato Aleksandros, il project manager del nostro lavoro. –Lo vuoi un caffè? Non sarà italiano, ma qui è molto buono.
Beh dai, ho pensato, l’accoglienza calorosa c’è, posso iniziare a sentirmi a casa. Lui e Ivan, il nostro boss, mi hanno poi accompagnata a casa. L’appartamento si trova vicino l’aeroporto, in una zona chiamata Druzhba, è tutta piena di palazzi costruiti in epoca sovietica, grossi blocchi di cemento, alti, grigi. Fortunatamente quello in cui vivrò è l’unico un po’ più colorato, giallo e blu con dei bei balconi. Inizia subito anche il rapporto con l’alfabeto cirillico e le curiose letterine. Sono al piano 3. Si leggerà “tri” o è la lettera “zh”?
Scopro che quella sera sarò da sola in casa, i ragazzi arriveranno l’indomani e la mia compagna di stanza, dalla Turchia ha avuto problemi col visto, arriverà in 15 giorni.
E la cucina non è ancora pronta.
Non importa, l’appartamento è molto carino, piccolo ma è tutto nuovo, e accogliente.
Vicino l’appartamento c’è un parco, con un bel lago. Dicono che in inverno si gela tutto, ma non conviene pattinarci sopra, sarà sicuramente pittoresco.
La metro e il supermercato sono a pochi passi, è tutto molto economico e si trova di tutto.
La sera successiva sono arrivati i coinquilini. Radu, dalla Romania, e Sebastian di Madrid. Ci divertiremo? Forse sì.
La vita in casa procede tranquillamente, iniziamo a frequentare l’ufficio, le lezioni di bulgaro. Non c’è poi chissà quanto da fare, o perlomeno, non l’abbiamo ancora scoperto, quindi mi iscrivo erasmus student network per trovare qualche evento. Così iniziamo anche a uscire e vedere un po’ il centro, visto che oltre alla montagna Vitosha non abbiamo visto granché. Menomale che ho Toni, il mio amico di Sofia, ci ha fatto vedere qualcosina. Boulevard Vitosha è molto carina, è nel centro ed è ricca di locali e negozi.
Il 13 ottobre finalmente è arrivata la mia compagna di stanza. Gizem dalla Turchia. È molto dolce e carina. Finalmente una ragazza con cui condividere le giornate. Abbiamo iniziato a fare delle passeggiate. E fare qualche bella serata. Insieme ai boss abbiamo anche visitato i principali luoghi e monumenti, e iniziato un po’ a scoprire la cultura del luogo.
Per ora ci aspettano altri cinque mesi insieme, lavoreremo in ufficio e ci divertiremo. La vita in ufficio è tranquilla. Dobbiamo scrivere, ricercare e fare lezioni di bulgaro con Aleksandros.
Per il resto siamo liberi di uscire e scoprire la Bulgaria.
L'esperienza è tratta dal diario quotidiano di Maria Antonietta durante al sua esperienza di Servizio Volontario Europeo con SEYF a Sofia (Bulgaria) presso l'associazione ICDET - International center for development of education and training.
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