Friday, 03 June 2016 16:06

Castro al centro del Mediterraneo dal 3 al 12 giugno 2016

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SEYF raduna a Castro, dal 3 al 12 giugno, 40 giovani provenienti da Grecia, Italia, Spagna, Malta, Marocco, Tunisia, Algeria e Giordania.

La parola d'ordine: intercultura.

 SEYF torna sui temi dell'intercultura in un momento in cui il Mediterraneo dovrebbe tornare ad essere protagonista del dibattito della politica internazionale.

In una delicatissima congiuntura storica, attraversata dall'aumento delle migrazioni, SEYF punta sul dialogo interculturale quale strumento di cambiamento delle società dal basso.

We are coming rougher è il titolo di uno scambio internazionale di giovani realizzato da SEYF nell'ambito del programma Europeo Erasmus Plus e confinanziato dall'Agenzia Nazionale per i Giovani.

Il progetto  progetto coinvolge 40 giovani ragazzi tra i 18 e 25 anni provenienti da organizzazioni giovanili provenienti da Grecia, Italia, Spagna, Malta, Marocco, Tunisia, Algeria e Giordania.

 

Il progetto nasce dalla necessità di stimolare un maggiore dialogo, alla luce dell’incremento dellepolitiche di accoglienza sulle coste salentine e nel Sud del Mediterraneo. In parallelo all’aumento dei fenomeni migratori, si stanno affacciando movimenti populisti che inneggiano a campagne mediatiche contro la cultura musulmana, creando disinformazione, falsi miti, stereotipi e discriminazioni, SEYF e le organizzazioni partner hanno deciso di incentivare un progetto che valorizzi e promuova la cultura della la tolleranza e il rispetto delle differenze, la sperimentazione di diversi eventi pubblici e campagne mediatiche.

Il progetto si concentra su modi innovativi e alternativi di coinvolgere i giovani affinché percepiscano la necessità di costruire una nuova, unica società Euro-Mediterranea, che valorizzi proprio il Mediterraneo come centro propulsore di inziative e cambiamento.

L'iniziativa parte dall'idea che la politica debba farsi e costruirsi dal basso e debba avvenire nei luoghi del cambiamento. In un momento critico dell'Europa travolta dalle migrazioni, noi abbiamo scleto di parlare di Dialogo Interculturale nei luoghi dove si pratica maggiormente l'accoglienza, ogni giorno.

Gli obiettivi principali sono:

• aumentare il valore delle differenze e delle culture attraverso un effetto di team building e attraverso la la costruzione del dialogo interculturale;

• educare i giovani all'apprendimento interculturale e ad un atteggiamento più positivo l'Europa e il Mediterraneo;

• promuovere l'ieducazione non formale e l’approccio partecipativo come un strumento efficace per migliorare noi stessi e la società;

• cercare forme alternative / innovative per la diffusione di valori comuni di integrazione e partecipazione attiva;

• stimolare la creatività e il talento dei giovani coinvolti, con l'obiettivo del loro uso concreto nella loro vita quotidiana;

• fornire per il territorio una opportunità di confronto con altri paesi europei e partner;

 

Le metodologie utilizzate per "We Are Coming Rougher" soddisfano i requisiti della dell'apprendimento non formale: i giovani partecipanti potranno conoscere le realtà locali coinvolte in strategie creative per lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro per i giovani; i giovani stessi saranno protagonisti dei processi che li faranno conoscere, testare e comprendere interessi ed idee riguardo i processi di partecipazione.

Grazie alla realizzazione di attività ludiche e pubbliche per il trasferimento dei valori dell’intercultura, i partecipanti saranno coinvolti in un processo di trasferimento di conoscenza tra pari, i giovani potranno divenire protagonisti e messaggeri d'Europa anche in zone periferiche dell’Unione, ma centrali nel Mediterraneo, dove l'accoglienza è pratica naturale e quotidiana.

 

 

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